Le moto iniziano ad essere conciate da buttare ma meccanicamente reggono alla grande e ne siamo onestamente stupiti. Chiunque abbia fatto la M53 tenendo una media di 80km/h puo' confermare il miracolo di avere moto ancora intere.
A Kemerovo troviamo degli amici del motoclub locale (fuori come dei balconi) che ci danno una mano a sistemare dei problemi elettrici di Paolo...la sera prima abbiamo parcheggiato la moto dentro la hall dell'hotel davanti alla porta della sauna (ma vai a capire che quella parola voleva dire sauna)...qualcuno si è incazzato e gli ha strappato i cavi del sensore del battito in testa e quello della candela. L' elettrauto (si, diciamoci che lo era), con l'aiuto di Enzo di Motorrad Milano (al telefono che ascoltava il rumore della moto e diceva che fare), sistema con nastro isolante e fascette.
Le gomme invece iniziano a sparire (Karoo T letteralmente annientate dalle strade devastate e dal fuoristrada). A Novosibirsk le dobbiamo cercare per forza. Troviamo solo un posteriore da strada a testa. Decidiamo di tenere comunque l'anteriore da enduro...La sensazione finale è quella di guidare una motoslitta.
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